R2 ristrutturo rinnovo casa | n.35

R 2 Ristrutturo Rinnovo casa | 31 le emissioni di gas serra che contribuiscono in modo determinante ai drammatici cambiamenti climatici e alle loro conseguenze, che vediamo e tocchiamo con mano ogni giorno. Senza drastici interventi, le emissioni di gas serra stanno portando a un declino drammatico e a danni enormi sul piano umano ed economico, in ogni parte del pianeta. Notizie buone, o quasi buone... Per l’appuntamento 2017 della COP23 era, in realtà, titolare la nazione delle Isole Fiji, anche se per ovvie ragioni organizzative la sede scelta è stata appunto Bonn, in Germania, paese dove il tema dell’ambiente ha una rilevanza significativa, in un quadro di contrasti con risvolti preoccupanti. “Siamo tutti nella stessa canoa, simbolo del viaggio che dobbiamo fare insieme. Quindi, rimaniamo in corsa e raggiungiamo la nostra destinazione”. Questo è l’appello che il primo ministro delle isole Fiji ha lanciato più volte rivolgendosi all’assemblea plenaria dei delegati internazionali. Tra risultati ottenuti c’è un accordo sul periodo pre-2020, la seconda fase del Protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra, che ha visto l’impegno da parte di diversi Paesi a procedere alla sua ratifica. Un’altra importante notizia è il lancio dell’alleanza globale per lo stop al carbone, di cui l’Italia è tra i primi venti firmatari assieme a Messico e Canada. Questa alleanza è il simbolo dell’isolamento politico degli Stati Uniti in materia di clima ed un messaggio chiaro dai paesi vicini e dagli alleati. Infine, la COP23 verrà ricordata per le conquiste nel campo dell’agricoltura, per l’avvio della Piattaforma delle Comunità Locali e dei Popoli Indigeni. Italia protagonista e il ruolo della società civile La COP23 ha visto anche un ruolo importante del nostro Paese, con la candidatura dell’Italia per ospitare a Milano la COP26 prevista nel 2020. L’appuntamento di questo incontro internazionale ha inoltre mostrato la crescente attenzione da parte della società civile, che con presentazioni, stand, tecnologie e progetti ha dimostrato che il mondo sta già cambiando.  Il movimento di transizione è nato in Inghilterra dalle intuizioni e dal lavoro di Rob Hopkins. Tutto avviene quasi per caso nel 2003. In quel periodo Rob insegnava a Kinsale (Irlanda) e con i suoi studenti creò il Kinsale Energy Descent Plan, un progetto strategico che indicava come la piccola città avrebbe dovuto riorganizzare la propria esistenza in un mondo in cui il petrolio non fosse stato più economico e largamente disponibile. Voleva essere un’esercitazione scolastica, ma quasi subito tutti si resero conto del potenziale rivoluzionario di quella iniziativa. Quello era il seme della transizione, il progetto consapevole del passaggio dallo scenario attuale a quello del prossimo futuro. Oggi il movimento di transizione è impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse, a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza. Questa è la parola chiave della transizione: è la capacità di un certo sistema, di una certa specie, di una certa organizzazione di adattarsi ai cambiamenti, anche traumatici, che provengono dall’esterno senza degenerare, una sorta di flessibilità rispetto alle sollecitazioni. Info: transitionitalia.it Germania, terra di contrasti Grande uso del carbone, ma anche scelte forti sul piano ambientale, come “Innovation City” a Essen, quartiere ristrutturato e riqualificato energeticamente abbattendo del 50% le emissioni di gas serra Una scomoda verità Il film-documentario di Al Gore è utile per a comprendere i temi alla base del movimento di transizione Movimento di transizione, cos’è? I fenomeni estremi, un rischio globale Con la definizione “fenomeni estremi“ si parla oggi di eventi meteorologici con impatto violento sull’ambiente e sugli uomini, che oggi si presentano con allarmante frequenza. Tornado, venti fortissimi, nubifragi con la conseguenza di allagamenti o alluvioni, violente grandinate, ma anche punte di caldo tremendo come quello dell’estate 2017 sono ormai la norma: un tema da tenere presente e da affrontare anche per la costruzione e ristrutturazione dei luoghi dove viviamo e lavoriamo o studiamo.

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